Negli ultimi anni gli Animali sono passati, anche per Legge, dall’essere trattati come oggetti a venire considerati come essere senzienti: nel Codice Penale è stato creato il titolo relativo ai “Delitti contro il sentimento degli Animali”, che includono tra gli altri uccisione, maltrattamenti, divieto di combattimento, divieto di utilizzo di Animali in spettacoli che causino loro sofferenza, di abbandono così come di detenzione in condizioni non compatibili con la loro natura.

Importanti sentenze di condanna sono state il punto di partenza per ravvivare e rafforzare la consapevolezza dei diritti degli Animali anche in altri ambiti, come manifestazioni che includono il palio o manifestazioni circensi. Una sentenza esemplare in questo senso è la Cass. Pen., sez. III, n. 46291/2003, che riconosce come il maltrattamento non sia da considerarsi solo in senso fisico, ma anche psichico, in quanto la legge vuole "tutelare gli Animali quali esseri viventi capaci di percepire con dolore comportamenti non ispirati a simpatia, compassione ed umanità". Il maltrattamento di Animali è normato specificamente nell'art. 544  del codice penale: è un delitto punito con la reclusione ed è un reato perseguibile d'ufficio. Ciò significa che è sufficiente la prima denuncia perché le autorità si muovano autonomamente